Nino Cannella

Un sentimento categorico e rivelato quale è la passione del dipingere e del dar corpo e materia di consumo alla propria esistenza, così come l’urgenza di proporsi e scoprirsi in un campo così codificato, attesta il privilegiato bisogno d’essere creatori di forme e inventori di spazi e di visioni come solo a chi dipinge è possibile e forse concesso.

        Tutto quel che diviene progetto e forma di sé, ogni pittore lo accende e lo brucia nella sua voglia di misura con l’arte.., voglia di immersione nelle estensioni creative dell’io.., di reinvenzione continua e di critica dei propri requisiti; insomma: una possibilità sognata non meno che intimamente reale, se convenuta nei suoi luoghi.

Non di meno, piegarsi e consacrarsi ad un lavoro che più di altri – e ben più di altri – è una felice missione.., è conoscersi e far conoscere una dimensione umana amplificata e profonda che solo la storia dell’arte accoglie e segnala. Se la pittura è il fondamento interiore di un uomo che si impegna nelle più esatte comunicazioni con la propria esistenza e col gioco delle cose, le sue valenze sanno definire ciò che in pochi altri modi può essere definito: il pensiero creativo.

        Gli dei della pittura sono i suoi idoli; volerli vivere dentro il gioco sapiente delle cose con le idee, ed esprimere la propria soddisfatta e sofferta parzialità, se la meta è il dipinto, è viaggiare nella propria vita in Jaguar..; una guida con vista privilegiata sui luoghi e sui passaggi del proprio spirito.

        Tale fu anche il mito originario della pittura: tracciare sopra l’ombra proiettata dalla luce il profilo della propria amante.

        So che lo spirito di questo viaggio arricchisce anche i tuoi giorni, Francesco, che ami e vivi la pittura come via dei tuoi passi.., e – anche se ti scrivo questa pagina a distanza – ricordo i rumori di colore forte e ruvido che ondeggiano nei brillii dell’acqua e nell’aria scintillante delle tue figurazioni… non meno che nei veli delle tue donne immaginarie e vaganti tra le pieghe dei loro mantelli, e nel vento che piega i percorsi delle tue Carovane

        Una mano piacevolmente inquieta e un raccontare che decide le sue trame con i suoi colpi di luce e di disegno… Un’attesa di eventi suggeriti, o già conclusi nella loro azione, disegna i suoi soggetti come essenza di una forma in uno spazio sognato nel suo segno.

        Sarà il tuo Sogno..? Il tuo Vero..?